|
|
| Il Partito Pirata Italiano si presenterà alle prossime elezioni, per la prima volta, e sosterrà le ragioni del web libero e delle tecnologie aperte. L’annuncio è di Athos Gualazzi, presidente dell’associazione partito pirata durante l’Internet Governance Forum di Trento. Deciderà con gli utenti “forme e metodi” di partecipazione elettorale, ma l’idea è di presentarsi “a macchia di leopardo” in Italia, dice Gualazzi. Non escludono collaborazioni con altri partiti- si dichiarano vicini in particolare alle posizioni di Sinistra e Libertà. Certo è che sosterranno i valori della rete libera, l’opposizione alla censura e spingeranno per una riforma- libertaria- del copyright e dei brevetti. Premono anche per la tutela della privacy degli utenti; per il diritto di accesso non solo alla tecnologia ma anche alla cultura. Sostengono i diritti dei consumatori alla libera scelta e utilizzo dei beni. Questi e altri punti sono nelprogramma del Partito Pirata, già visibile online. Il Partito Pirata Italiano pensa insomma che i tempi siano maturi per trasformarsi in un partito non solo di nome ma anche di fatto. E’ bene ispirante la vittoria dell’omologo tedesco a Berlino (con 130 mila voti ottenuti). In Italia non sarà facile, per via di una popolazione molto meno giovane e attenta al digitale. Ma è un primo passe, comunque vada. Anche in Paesi più giovani il Partito Pirata ha affrontato delusioni elettorali. Fonte
|
| |