Il transfert

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 27/4/2010, 16:28
Avatar


Group:
☆ ADMIN ☆
Posts:
74,822
Location:
Perla Nera

Status:


Il transfert fonda l’asimmetria tra la posizione del paziente e quella del terapeuta. Sulla base di tale asimmetria si istituisce il potere dell’analista. Lo svolgimento della cura procede secondo una sequenza al quanto lineare, quasi codificata, nel suo esercizio. Da un lato la produzione inconscia del paziente, in special modo i sogni, dall’altro la loro interpretazione minuziosa. Il sogno fornisce un testo: l’analista lo decifra, aprendo la strada verso la presa di coscienza dell’inconscio.
Il lavoro dell’analista è quello dell’ermeneuta: si tratta di passare dal contenuto manifesto a quello latente, mettendo a fuoco il vero senso, nascosto, del sogno. L’interpretazione è la chiave necessaria per condurre a buon fine l’operazione: è da essa che ci si attende la chiarificazione dell’inconscio, non meno che, come conseguenza, la guarigione.
La rimozione costituisce il meccanismo specifico che determina la patologia del soggetto, oscurandone la reale intenzionalità.
Ma ciò che è rimosso non scompare: rimosso e ritorno del rimosso sono infatti due facce del medesimo aspetto.
Il rimosso si riaffaccia alla coscienza camuffato per il tramite di una simbolizzazione che l’analista è chiamato a decodificare e dunque a restituire alla coscienza.
Il transfert trascina sulla scena analitica l’analista, figura rimasta decisamente in ombra nel suo ruolo di ermeneutica dell’inconscio.
Volente o nolente, l’analista si trova spodestato dal suo ruolo rassicurante di interprete e trascinato nel vortice delle passioni scarsamente dominate dal paziente.
Freud ha a che fare con un agito.
L’agito non è facilmente riconosciuto nella sua valenza inconscia dal paziente. A differenza del sogno e del lapsus, non palesa all’individuo l’ordine della sua divisione soggettiva.
Se il sogno, il lapsus e le altre formazioni dell’inconscio aprono la strada all’enigma, l’agito la chiude.
Se la rappresentazione inconscia è la rappresentazione rimossa, è quest’ultima che continua a bussare alle porte della coscienza, plasmando la produzione psichica del soggetto.
Trasposizione, da un lato, e ripetizione dall’altro, sono i due tratti caratteristici che definiscono la traslazione.
Le traslazioni sono riedizioni, copie degli impulsi, della fantasia che devono essere risvegliati e resi coscienti durante il progresso dell’analisi.
Il transfert riporta a un fenomeno centrale, quello della ripetizione. Il paziente ripete, riedita inconsciamente, nell’approccio con l’analista, il tipo di domanda inconscia messa in atto in precedenza nei confronti di un’altra figura.
Il transfert non è una novità introdotta dall’analisi. La cura psicoanalitica non crea la traslazione, essa la scopre solamente.
Le figure, che attraverso il transfert il paziente proietta sull’analisi, sono altamente significative.
La traslazione, destinata a divenire il più grave ostacolo per la psicoanalisi, diventa il suo migliore alleato, se riesce ogni volta a intuirlo e a tradurre il senso al malato.
Il transfert presenta una duplice e contraddittoria valenza: se da una parte è il più efficace dei fattori di riuscita della cura, dall’altra il paziente è il più potente agente della resistenza.
Il transfert aspre infatti uno scenario che non è semplicemente quello delle rappresentazioni, ma quello degli affetti che esse veicolano: l’amore, ma anche l’odio.
Il transfert si manifesta, sul versante dell’analista, come resistenza, proprio in quanto l’affetto che lo alimenta è ciò che si oppone all’interpretazione stessa, mentre dal lato del paziente, è ciò che blocca lo sviluppo della rete associativa prefigurando la fuga del lavoro analitico.
Lacan riconduce le coordinate essenziali che determinano l’esperienza del soggetto: il simbolico, l’immaginario e il reale.
Nella prima connotazione, l’analista occupa, in relazione alla produzione inconscia del paziente, il posto di una figura rilevante per il soggetto: l’analista è un Altro con la “a” maiuscola, un Altro simbolicamente determinante e significativo nell’esistenza del soggetto.
Nella seconda connotazione all’essere si sostituisce l’avere.

"Nella ripetizione inconscia l’analista è il padre o la madre."



Ora, l’analista è colui che ha, ciò di cui l’analizzante si ritiene mancante.
L’analista è colui che sa, o quantomeno, l’analizzante presume che sappia intorno alla verità e alle cause del suo malessere. L’attribuzione di sapere mette l’analista nella condizione di poter interpretare o intervenire direttamente nella cure del paziente. Senza questa supposizione di sapere l’interpretazione dell’analista varrebbe, per il paziente, quanto l’affermazione di un conoscente o una frase letta su una rivista.
Platone e Dante avevano affermato che amore e conoscenza sono due aspetti di un’unica realtà. Il transfert è amore che si indirizza al sapere.
Il nesso tra amore e sapere che il transfert attualizza introduce due considerazioni supplementari. La prima: se amore e sapere sono strettamente intrecciati ne consegue che l’odio non sia esattamente il rovescio dell’amore, quanto piuttosto la sua messa fuori gioco. Seconda: se il sapere veicola l’amore è perché introduce la possibilità di un mutamento per il soggetto.
Il transfert è ripetizione, l’amore stesso è ripetizione.
Il transfert, come l’amore, non è solo ripetizione, ma anche il suo contrario, cioè invenzione.
Nella terza connotazione il transfert diventa la messa in atto della realtà dell’inconscio.
L’analista è colui che contiene e assorbe gli oggetti che sono causa del godimento del soggetto.
Lacan riconduce gli oggetti reali a 4 elementi. Due legati al godimento inconscio nel senso proprio della pulsione orale e anale, il seno e le feci; due annodati al godimento più strutturato sulla via del desiderio, lo sguardo e la voce.
 
Top
Aliencode
view post Posted on 27/4/2010, 19:12




uhh che figata!!!allora è questo che succ a me!!!cioè io quando ho avuto delle delusioni con una raga..alla fine finiva che andavo a parlare con lei stessa delle mie frustrazioni ecc..
 
Top
view post Posted on 27/4/2010, 20:27
Avatar


Group:
☆ ADMIN ☆
Posts:
74,822
Location:
Perla Nera

Status:


con chi?
 
Top
Aliencode
view post Posted on 27/4/2010, 20:40




con alcune ragazze che inizialmente gli andavo dietro e poi è andata a finere che mi mettevo a parlare con loro di come ecc.
 
Top
view post Posted on 27/4/2010, 22:47
Avatar


Group:
☆ ADMIN ☆
Posts:
74,822
Location:
Perla Nera

Status:


Be devo dire che non centra nulla :D. Qui parlo del ruolo dell'analista e come lo vede il paziente :). Poi se le tue amiche so psicoanaliste ok :D
 
Top
Aliencode
view post Posted on 28/4/2010, 06:39




no nn lo sono però..diciamo che riescono ogni tanto a farmi parlare...senza che me ne rendo conto auhauahauaha
 
Top
view post Posted on 28/4/2010, 16:21
Avatar


Group:
☆ ADMIN ☆
Posts:
74,822
Location:
Perla Nera

Status:


Be ma cmq sono ragazza "che conosci già". E' diverso quando ti ritrovi a parlare con un perfetto sconosciuto. ;)
 
Top
Aliencode
view post Posted on 28/4/2010, 19:20




ah questo si !!!
 
Top
7 replies since 27/4/2010, 16:28   62 views
  Share