| Buonasera a tutti cari coders e non.
Oggi, nel giorno del mio genetliaco, ho avuto moooolto tempo per pensare a tutti i cambiamenti avvenuti in questi anni, sicuramente molti di voi, ricorderanno i vestiti che indossavamo da piccoli e le loro differenze con quelli attuali, almeno io lo ricordo, voi, non so.
Ricordo bene che tutte le femminucce indossavano scarpe da bambina, quelle che si allacciavano col nastrino e il passante, tondeggianti in punta e di solito lucide, mentre i maschietti avevano le scarpe “scarpe”, e non quelle che oggi usiamo tutti denominate “da ginnastica”, anzi, proprio grazie alle scarpe di allora quelle di oggi vengono chiamate “da ginnastica”, visto che erano comprate quasi esclusivamente per quello, invece ora si possono mettere anche sotto il vestito elegante, basta soltanto non indossare la cravatta (lo dice il galateo mica picci) e l’abito è completo.
Ricordo quando si dormiva con i lenzuoli in flanella e le coperte, ed era il 25 di maggio, ti svegliavi sudato, col raffreddore, la tosse da canile, e se ti ci trovavi andavi giù in giardino a sbucciarti le ginocchia o a spaccarti la testa contro l’angolo dei mobili, e dopo che ti sei svegliato, arriva tua madre, che ti vede in un piccolo lago che per qualche mistero della chimica si è venuto a formare nello spazio che intercorre fra il tuo cuscino e le tue chiappe nell’arco di poche ore, e ti dice: “a mamma forse è ora di levare il pigiama di flanella”, si perché anche il pigiama era in flanella ed eravamo sempre al 25 di maggio, e dopo questa frase di immensa saggezza, ti denuda per farti una delle torture più crudeli della storia umana usando la scusante del far tardi a scuola, la tortura della “canottiera fredda tirata fuori dall’armadio che era umido visto che le finestre erano ancora quelle in legno che quando tirava il vento facevano un rumore della Madonna e volevi la luce di compagnia”, e dopo averti denudato e essersi armata, il torturatore-madre, si impegnava al massimo nell’utilizzo del suo strumento e dopo averti infilato la “canottiera fredda tirata fuori dall’armadio che era umido visto che le finestre erano ancora quelle in legno che quando tirava il vento facevano un rumore della Madonna e volevi la luce di compagnia” ti trasformava in questo similar-fantozziano tirandoti su i pantaloni fino alle ascelle e mettendo prima una camicia, che era larga anche se della tua taglia, poi sopra il maglione, che era largo nonostante fosse della tua taglia ma la testa non ci passava e ti faceva male spingerla perché le orecchie tiravano. Questa unione, camicia sotto maglione sopra,ti rendeva praticamente un rincoglionito, con quei temi a rombi da ultrasessantenne e i colori spenti sia delle scarpe marroni sia della biancheria bianca, e allora ci si metteva le mutande, che dio benedica i boxer. E le bambine, erano sempre così carucce, sempre preparate tipo bamboline e sempre perfette, si usava ancora la gonna (lo so che si usa ancora mica son pirla, ma allora molto di più), ma la cosa fondamentale erano le minacce di morte da parte delle madri-aguzzine che vietavano categoricamente ogni forma di svago se non vestire la barbie nuda o mettere a dormire i centomillemila cicciobelli che stavano per casa, i quali erano: cicciobello fa la pappa,
cicciobello fa la pipì
cicciobello fa la popò
cicciobello fa la ricotta(non è quella che si mangia)
cicciobello fa la spia
cicciobello fa
cicciobello si fa tutte
ancora tutte con cicciobello
ciccio è bello
quanto è bello ciccio
mamma ciccio mi tocca e toccami ciccio che mamma nun ce stà (ciccio ha le sembianze di rocco sifredi)
cicciobello popò in cucina
cicciobello rompe le balle al cinema
cicciobello che chiama la mamma per farsi cambiare di nuovo
cicciobello e che cazzo stai a di
cicciobello ha la prima erezione
cicciobello e lega nord
cicciobello che fa fuoco sul comitato centrale
cicciobello santo subito
cicciobello ha perso l’aereo: smarrito a castelvolturno
cicciobello boss di castello
cicciobello il pentito
cicciobello fa l’altra ricotta(quella che si mangia)
cicciobello trappola mortale
John cicciobello Rambo
Cicciobello e il principe di bel air
e il molto più attuale cicciobello va in pensione con deficit erettile,
i quali erano venduti all’irrisoria cifra di 80/90000 lire (caduno) i quali ricavati sono stati usati per piantare 500 ettari di alberi sparsi per il territorio italiano e un quarto dei capelli di jerry scotti prima delle foto per le copertine delle riviste.
Chi non ricorda le mitiche uniche scarpe della Champ? Quelle merda di scarpe che ci hanno accompagnato nella crescita assieme ai fiocchi e alle coccarde dei grembiulini, questi fiocchi che in realtà erano armi antiuomo se usate correttamente, dopo lo stiraggio col ferro diventavano simili alle lame di rasoio e noi poveri ebeti a girare con sti cosi, che per di più venivano colorati in modo da far distinguere l’appartenenza a una specifica classe( ricordo che i fiocchi rosa nessuno se li metteva e sparivano di continuo).
Oggi invece è tutto diverso, oggi i bambini hanno un abbigliamento che non ha nulla da invidiare a quello degli adulti, dalle scarpe della nike ai giubbottini in pelle, eh già, ho visto delle silver per neonati che costano 70/80 euro, ma che cazzo ci fa uno che nemmeno cammina con delle scarpe del genere??? O_o
Oggi si vedono i giovani che si rivolgono a te col “fra”, questa preposizione semplice che per qualche motivo viene scambiata per segno di stima.
Mah i tempi cambiano, solo una cosa viene chiesta e richiesta più volte nella storia, noi sappiamo veramente ciò che stiamo facendo?
E dopo aver detto questo e aver scritto delle cose alle quali forse soltanto io posso ridere vi lascio la buona notte.
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