| [Frammento di diario rinvenuto nello spogliatoio di un bagno turco a Casal Pusterlengo]
"E' ufficiale, siamo in guerra.
Lo dice l'ultimo sms sulla mia flamer-trasmittente.
La politica è strana; solo i capi flamers possono comprenderne tutte le sottili implicazioni, a noi soldati semplici non è permesso. Siamo le braccia, loro la mente. E va bene così, siamo un esercito e funziona così.
La settimana scorsa mi arriva un sms sulla flamer-trasmittente. Dice che, sì, ok, la guerra c'è, combatteremo il governo, inventeremo il teletrasporto e libereremo il mondo dalla municipale ma prima si farà una tregua. Essì, perchè un tale della redazione ha organizzato una colletta per portare il Grande Capo in trattoria, bisogna pur mangiare, quindi tregua. La politica è mutevole, a tratti insondabile. Io sono un soldato ed eseguo puntualmente. In guerra dipende tutto dalla tua tempestività nell'eseguire gli ordini alla lettera. Ergo, che tregua sia! Metto grembiulino di pizzo e preparo il caffé per gli Atlantis in linea, glielo servo nel vassoio, poi preparo il pediluvio per Kikka e Lidali, ci metto pure i minerali per ammorbidire i calli. Il resto della giornata lo passo sotto la scrivania di in.edia, una volta aveva una stagista per questo genere di cose, ma gliel'abbiamo fatta fuori nell'ultima flamer-battaglia, ora urge rimediare causa tregua e cambio di politiche. Riemergo da sotto la scrivania del galoppino con uno strano sapore in bocca, ed ecco che la flamer-trasmittente suona di nuovo.
E' un messaggio di guerra. Non mi domando il perchè, mi fido del Grande Capo. Vengo convocato in riunione notturna strategica supersegreta, non posso mancare o verrò tacciato di alto tradimento flamer. E' il mio anniversario di fidanzamento, ma so che il Grande Capo mi sorveglia, così mollo la mia donna per sempre, ora avrò più tempo per la Guerra Santa Flamer (l'ha inventata un maestro flamer qualche secolo fa, poi quelli di Hamas gli hanno rubato l'idea, verrà il momento in cui ci occuperemo anche di loro). Peccato, da quando ho smesso di essere un civile non ero più uscito a cena con la mia donna. A dire il vero non ero nemmeno più uscito di casa, ma siamo in guerra e non c'è tempo per certi capricci, una riunione di battaglia è una riunione di battaglia, eccheccazz. Sono un po' triste, ma la consorte del Gran Capo mi consola, dice che se perirò durante la Guerra Flamer mi risveglierò in un flamer-paradiso pieno di flamerine nude. Dico ok, anche la guerra ha i suoi vantaggi, sono con voi compagni!
Alla riunione strategica notturna ci vengono distribuite delle canotte di Minnie da indossare a mo' di divisa tattico-mimetica, per confonderci con l'utenza civile. Sono fastidiosamente attillate. Brio Blu, mi piaci tu! Ci viene ordinato di depositare all'ingresso i viveri di cui disponiamo, per metterli al servizio della comunità flamer. Pare servano al Gran Capo per organizzare un party nel suo scantinato, ma i soldati semplici non saranno invitati. Con non poca commozione mi separo da una bottiglia di Johnny Walker e una teglia di mozzarelline impanate e olive ascolane che la mamma mi aveva lasciato per cena. Il Grande Capo dice che devo dimagrire per poter meglio guerreggiare online, mi assegna un certo quantitativo di flamer-barrette caloriche come sostitutivo dei pasti. In guerra non c'è tempo per un pranzo serio e bisogna nutrirsi alla svelta, tenendo comunque una mano pronta sulla tastiera. Anche stavolta il Gran Capo ha ragione.
Si passa all'assegnazione dei nuovi compiti di guerra. Ognuno di noi riceve una busta sigillata, si lavora a compartimenti stagni, ognuno avrà il suo compito segreto e non potrà sapere quelli degli altri compagni. Questo per evitare operazioni di spionaggio da parte dei ribelli. Adoro queste cose, mi sento un po' John Wayne. E' bello essere un flamer. Torno a casa ed apro la busta, c'è una lista di nicknames appartenenti a persone che si sono permesse di [oddioridere] in chat pubblica. Cazzo, tutti sanno che senza l'autorizzazione del Gran Capo puoi al massimo, dico al massimo ridere normalmente, ma non puoi [oddioridere]. L'ordine è di preparare false chat private dei soggetti in questione, da incollare poi in chat pubblica onde minarne la reputazione. Faremo credere che sono omosessuali semiti di Forza Nuova. Faccio presente al Gran Capo che forse stiamo diventando troppo buoni, uno che si è permesso di [oddioridere] meriterebbe molto peggio. Il Gran Capo mi rassicura, mi dice che va bene così, perchè dopotutto i flamers sono comprensivi e magnanimi anche in guerra.
Ma la guerra, si sa, mette appetito. Ed è precisamente qui che iniziano i problemi.
Mi sono rimaste solo quelle strane flamer-barrette; sanno un po' di naftalina, ma fanno sangue. Anche Alex, il mio merlo indiano, ha appetito e continua a fissarmi gridando "tiiiirchio di un flamer!" al che, intenerito e impietosito dal sibillino volatile, gli allungo furtivamente un pezzo di flamer-barretta che Alex provvede ad ingollare con solerzia.
Non l'avessi mai fatto. Ora sono tre giorni che il mio merlo canta [oddioridoooooooooo] e non smette più. Se lo sente il Gran Capo...
Brio Blu, mi piaci tu." ken
Edited by sabocode - 27/10/2009, 10:58
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